Basket Paese 2000 vs Vigor Basket Conegliano 52-61 (10-16; 20-31; 41-45)

Basket Paese 2000: De Marchi, Tucci, Laghi, Bellio, Guida, Danieli, Sartori, Giacchello, Barison, Perer, Martinelli. All. Pizzolato. (Referto indecifrabile)

Vigor Basket Conegliano: Bernardi, Gerardi, Riondato 24, Zara 6, Pellegrini, Canzian 3, Salvador 8, Ndiaye 2, Denicolai 1, Padoin 15, Frare 2. All. Fuser/Benincà.

Note: Conegliano TL 9/19, T3pti 2 (Riondato, Salvador).

Arbitri: Morao e Giuliato.

Comincia ad allungarsi la striscia di vittorie della nostra Under 15 Gold, colorando questo ritorno come si sarebbe sperato. Ora i fioi stanno andando a prendersi tutti i punti a disposizione, non importa chi sia l’avversario o quale posizione occupi in classifica. Questa volta è toccato alla compagine di Paese fare i conti con l’entusiasmo dal quale si sono fatti catturare, che pare spingerli oltre le loro qualità.

Si trattava dell’ultima trasferta, dal momento che le prossime due gare (con Priula e MBA Bassano) si terranno entrambe al PalaVigor, e per continuare a puntare ai piani più alti del girone anche qui serviva una vittoria, possibilmente convincente in modo da lanciarci verso la fine della stagione regolare.

Che gara è stata? Possiamo dire piacevolmente anomala per la squadra, abituata a puntare molto sull’organizzazione e sulla gestione della palla, perché in questo caso le poche interruzioni arbitrali e l’elevato agonismo in campo richiedevano necessariamente soprattutto mente salda, cattiveria agonistica e scaltrezza nei momenti importanti dell’incontro.

Detto, fatto.

Nel primo quarto mettiamo subito dietro gli avversari, che rimangono, però,  sostanzialmente in scia, perché ogniqualvolta cerchiamo di mettere altri punti a distanziarci loro stringono i denti e magari recuperano anche qualcosa. Ci mostriamo superiori in diversi frangenti, ma si capisce subito che sarà una partita che farà sudare parecchio tutti quanti. Nessuno si tira indietro e nei due primi quarti è l’apoteosi delle palle rubate, degli attacchi che vanno a sbattere sulle difese e dei grimaldelli per aprirle, dei rimbalzi “affollati”, dei denti stretti su ogni pallone. Alla prima pausa breve siamo avanti di 6, forse un po’ poco rispetto a quanto visto in campo, ma gli altri non fanno regali.
Profondendo grande impegno e fatica arriviamo alla pausa lunga avanti di 11 facendo sperare finalmente in un allungo.

E invece…

No, non è un terzo quarto nel quale siamo vittime di un rilassamento mentale, piuttosto gli altri accelerano per non farci andare via definitivamente e riescono a rifarsi sotto, mettendo in campo il tutto per tutto e meritando un avvicinamento, che a un certo punto arriva a portarli addirittura a -2. Però si legge in faccia ai fioi che non sarà questa la volta in cui serviranno la partita su un piatto d’argento per degustazioni altrui; qui si vuole portare a casa il bottino e la mente rimane salda: non c’è paura, non c’è smarrimento, si rintuzzano i tentativi e con qualche folata si ristabiliscono distanze più consone.

Nell’ultimo quarto la Vigor sta in campo sovente con un quintetto lungo e fisico a dare struttura e soluzioni ai compagni che fanno più movimento e la mossa paga. È una strategia che viene farcita oltremodo da un approccio agonistico e da una mentalità forse mai viste prima così, palesi nelle espressioni del viso e nel linguaggio del corpo. Dagli spalti la sensazione è quella che nessuno possa strappare questa vittoria ai nostri. Sensazione che viene confermata alla sirena che segna il definitivo 52-61.

Specie negli ultimi minuti i fioi si sono presi tutto: ogni pallone, ogni punto possibile, ogni secondo da sfruttare a proprio tornaconto, ogni millimetro da occupare in difesa. Credo che tutti vorrebbero vederli così sempre. Se alle qualità note sapranno sempre aggiungere almeno metà di quello che hanno mostrato durante questa partita e soprattutto nel finale, quando contava veramente, ci sarà da divertirsi e da esultare.

Forza Vigor!