Un arrivo gradito alla Vigor, che arricchisce le fila dei tecnici al seguito di Paolo Boscarato. Diamo il benvenuto a Samuel Favaro. Facciamo con lui una chiacchierata per conoscerlo meglio:

Samuel, il nostro responsabile tecnico del settore giovanile Paolo Boscarato è riuscito a convincerti di venire qui da noi. Puoi dirci cosa ti ha fatto decidere di approdare a Conegliano?

Ringrazio innanzitutto Paolo, Matteo e il presidente Luca Tintinaglia per avermi dato la possibilità di entrare in Vigor. E sapevo che qui avrei trovato molti altri volti già piacevolmente conosciuti.  Diciamo che la decisione è stata quasi immediata, quando senti dentro “il fuoco” hai la forza di intuire facilmente quale sia la strada giusta da intraprendere. La cosa che mi ha entusiasmato di più è stata la consapevolezza di poter entrare in una realtà strutturata, che fa del lavoro con i giovani una parte molto importante della propria attività.

Allenatore è anche essere insegnante di vita, quali sono per te oggi, le difficoltà ad educare un giocatore?

Essere allenatori è una grande e bellissima responsabilità. Si fa sempre del proprio meglio, con la consapevolezza che tutti noi possiamo sbagliare e che nessuno ha in tasca la “verità assoluta”, essendo disponibili al confronto, ma allo stesso tempo con il massimo rispetto dei ruoli. La difficoltà forse, ma allo stesso tempo la cosa più bella è stimolante, è il trovare il modo giusto di comunicare alla propria squadra e soprattutto a ciascun ragazzo per ottenere il meglio possibile dal singolo e dal gruppo.

Come ti descrivi come coach? Quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti?

Come coach provo a fare del mio meglio per essere vicino ai ragazzi, a volte mi sento quasi un fratello maggiore, altre volte l’allenatore severo e pretenzioso. Mi piace provare a spingerli al massimo trasmettendo loro un agonismo sano e costruttivo, con la passione, la dedizione e l’etica del lavoro individuale e di gruppo per poter performare al meglio. Provo ad impostare un lavoro con metodo, pretendendo in allenamento la massima intensità…indispensabile per i miglioramenti dei ragazzi e allo stesso tempo per essere felici e soddisfatti al termine dell’allenamento. Se come punto di forza credo di avere una naturale empatia con i ragazzi, la mia area di miglioramento credo sia più ampia in ambito tecnico/tattico, di conseguenza il voler mettermi in discussione e la voglia di scoprire i “trucchi del mestiere” da allenatori con più esperienza di me o che giocano, anche per questioni di categoria, una pallacanestro più complessa.

Quanto tempo dedichi ai fondamentali individuali e quanto in quelli di squadra?

I fondamentali a livello giovanile, e non solo, li ritengo incredibilmente importanti. Almeno un 70% del lavoro li investo nella cura di questi aspetti.

Qual è stato o è il tuo coach di riferimento?

La domanda più facile tra quelle dell’intervista! Sicuramente i 5 anni da giocatore a Casier allenato da Paolo Sfriso sono la base del mio modo di vedere e interpretare la pallacanestro. Ogni altra esperienza precedente o successiva a quella mi hanno comunque fatto conoscere altri aspetti del gioco. Ma gli anni con il gruppo di Casier li porto ancora nel cuore. Uno dei motivi principali per cui alleno, oltre alla passione, è la riconoscenza e la gratitudine di aver passato dei bellissimi momenti grazie a questo sport. Il voler rivivere quel tipo di emozioni e di provare, a modo mio e con i miei limiti e punti di forza, a trasmettere quanto vissuto a qualcun altro.

Obiettivi per il futuro: qual è il tuo sogno nel cassetto?

L’obiettivo è di far il meglio possibile con il gruppo che allenerò l’anno prossimo che in questo periodo estivo ho avuto un po’ modo di conoscere tra Conegliano, Vittorio Veneto e il torneo che il gruppo ha svolto a Trieste in giugno…non vedo l’ora di iniziare! Il sogno è continuare a lavorare con i giovani nel miglior modo possibile e al più alto livello possibile, riconoscendo che sono qui anche per avere la possibilità di confrontarmi con gli altri allenatori che compongono uno staff di buonissimo livello, per poter crescere ulteriormente dal punto di vista tecnico tattico e mentale.

Come potete vedere il nostro Samuel ha le idee chiare sul come gestire una squadra giovanile. Per la cronaca gli è stato affidato il gruppo Under 14 Gold Basket Team Prealpi nato dalla collaborazione tra la Vigor e Falcons Vittorio Veneto. Un compito questo impegnativo che richiede capacità di unire i due gruppi sia in chiave tecnica che in quella umana, crediamo che Samuel ce la possa fare aiutato naturalmente da tutti noi!

Buon lavoro Samu!