Basket Mirano vs Vigor Conegliano 78-58 (28-21; 48-38; 61-50)

Basket Mirano: Breda, Negri 4, Birello N. 4, Vit 18, Bonivento 18, Nisato, Serena 11, Casarin 6, Ranzato 4, Grazia 2, Laganà 11, Birello R. All. Toniolo.

Vigor Conegliano: Prandini 16, Michelin 1, D’Este 7, Casagrande 3, Favalessa 8, Moro, Buzzavo 4, Tintinaglia 10, Ongaro, Bosco, Bariviera 4, Zanchetta 4. All. Fuser/Guzzonato.

Note: Mirano TL14/20, T3pti 6 (3 Bonivento, 2 Casarin, 1 Serena). Falli commessi 26. Conegliano TL 22/30, T3pti 6 (4 Prandini, 1 Casagrande, 1 Favalessa). Falli tecnico a Moro e alla panchina. Falli commessi 23.

Arbitri: Stabile e Baccin.

È un fatto ormai appurato, la palestra Azzolini di via Villafranca a Mirano non è fatta per noi. Eccetto una sola occasione, non ho ricordi di referto rosa portati a casa da lì negli ultimi anni. Tra l’altro, contro una squadra in buona parte composta sempre da quei giocatori a noi indigesti. Bonivento, Riccardo Serena, Casarin (solo figlio stavolta), Negri, Birello, Ranzato. Mancavano solo Filippo Serena e Alberto Scaramuzza. Ma c’erano stavolta Vit e Laganà. Noi, come sempre più giovani e freschi di loro, abbiamo peccato ancora una volta di fronte a questi marpioni del parquet.

Peccato non so nemmeno io di cosa, in realtà. Sufficienza? Inesperienza? Sfortuna? Inappetenza? É certo che dopo la super prestazione sfoderata contro Salzano, in cui c’è da dire che ci è entrato tutto quel che doveva entrare, era lecito attendersi qualcosina di meglio. Perché se la palla gira ed entra con difficoltà in attacco, vien da sé che maggiore debba essere lo sforzo in difesa.

E invece…

Quarantotto punti (per carità, a fronte di trentotto segnati) subìti in venti minuti non ci possono e non ci devono stare. Perché noi, stavolta, non ne abbiamo fatti sessanta. E se la partita gira male, c’è da guardarsi negli occhi e giocare ancora più gli uni per gli altri. Senza improvvisare. Perché sennò uno svantaggio relativamente ridotto resta sempre e comunque una chimera irraggiungibile. Se domenica scorsa era plausibile pensare ad una ripartenza, dopo una settimana cosa dobbiamo pensare? Che la costanza non è il nostro forte, questo è certo. Nel bene o nel male, siamo sempre imprevedibili. Eccetto le bombe di Prando, tutto il resto è sempre in divenire.

Vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno allora? Possiamo concretizzarci. Dobbiamo concretizzarci, se vogliamo inseguire un futuro da “grandi”. Lavorare, sfiancarsi ogni settimana senza raccogliere punti raggiungibili rischia di diventare frustrante.

E allora forza fioi! Che la strada è lunga!

Forza Vigor!